Categoria: Cambiamento

Ecco un metodo poco conosciuto per cambiare paese anche senza soldi a 23 anni.

Anche se l’avessi voluto non potevo celebrare il natale, era tutto chiuso, eravamo tutti in sciopero.

Caracas, Venezuela. Dicembre 2002, dopo ben 6 anni di dittatura, e qualche sciopero generale qua e là l’opposizione decidi di risolvere tutto con uno sciopero generale.

Non sanno chi parteciperà, chi tradirà, quanto durerà ma sanno che la soluzione, almeno credono.

Si fermano tutti, ci credono tutti … le scuole sono costrette a chiudere tanto siamo quasi a Natale, perché no.

Se mi state ascoltando siete la resistenza. Sono John Conor

Durante questa pandemia, sono stato bombardato da tanta informazione che ho deciso di isolarmi nella mi capanna in svizzera.

Come tutti voi ho ricevuto articoli, interviste e quanta informazione possibile su quello che stava accadendo, cosa l’aveva causato, ma anche su cosa potrebbe succedere nel futuro.

Ho pensato a scenari futuristi, e mi è venuto in mente questa frase.

Mesi fa avevo visto l’ultimo film della saga di Terminator, ma come spesso faccio ho anche rivisto uno ad uno tutti i terminator in ordine dall’inizio alla fine.

So che state pensando che sono fuori di testa, ma credetemi se avete in mente cosa è successo nei film precedenti, in quanto li avete visti qualche ora o giorno prima, potete cogliere e collegare l’essenza di molte storie.

Anche se un po’ fuori lo sono anche io.

Il mio grande amico Mario (patito di cinema quanto me) quando ha capito cosa faccio era molto contento di aver trovato una persona che avesse al sua stessa passione, perché condividere le passioni con un amico è una bella cosa.

Imparare ad imparare, i quattro passi della competenza

Concorderete con me, che questa ė l’era dell’informazione, uno spazio tempo che ci spinge a essere continuamente aggiornati su tutto e tutti, per non essere esclusi.

Sentiamo spesso l’importanza di imparare e migliorare, ma nessuno ci ha insegnato come imparare a imparare, ovvero quel metodo di apprendimento che coinvolge la competenza cosciente.

Mi spiego meglio: in psicologia esiste un modello di apprendimento chiamato i quattro stadi della competenza, che descrive come si impara ad imparare, una determinata capacità, passando dalla incompetenza alla competenza.

Un po’ di storia: inizialmente viene chiamata la “Teoria dei quattro stadi” e viene sviluppata negli anni settanta da Noel Burch nel Gordon Training International, che definisce quali sono i passi per  imparare qualsiasi nuova capacità.

La teoria dei  quattro stadi di apprendimento fornisce un vero e proprio modello per imparare ad imparare.

Incompetenza inconsapevole:

In questo stadio l’individuo non capisce o non sa come deve fare una cosa, e non riconosce la sua incapacità  come una mancanza o deficit. Questo impedisce all’individuo di acquisire nuove competenze.

La leadership, dentro di noi

La leadership si basa sulla capacità di motivare  un gruppo di lavoro, per invogliarlo a partecipare attivamente alla vita operativa di un’azienda.

Coinvolgendo le persone nel modo giusto, si posso ottenere risultati sorprendenti e impegno mai visto prima: niente più storie di corridoio, né intrighi su come boicottare o sfruttare la situazione a proprio vantaggio da parte di un membro del team, ma piuttosto si attiverà la capacità di sviluppare consapevolezza e sensibilità, per dare il meglio di sé.

Archetipo del leader: secondo la psicologia Junghiana, la psiche umana si può scomporre in almeno 7 archetipi, che per semplicità sono riconoscibili  in personaggi mitologici noti a tutti , anche se non nel modo che vedremo.

Qualche piccola traccia sulla leadership di Zeus:

In una società patriarcale, Zeus è l’archetipo che domina la cultura e la psiche degli uomini. inoltre questo tipo di cultura attribuisce un valore immenso alla conquista del potere e favorisce gli uomini che lo ottengono.

Come tutti i governanti vittoriosi si dimostrò un grande stratega: strinse alleanze che gli permisero di sconfiggere i Titani. Fondò e consolidò il suo potere, e impose la sua volontà.

Leadership Test

Vi invitiamo a leggere le seguenti domande del nostro test di leadership, e di rispondere con una S sei d’accordo e con una N sei in disaccordo.

  1. Un leader che mantiene relazioni amichevoli con il suo personale li risulta complicato imporre disciplina S/N
  2. Gli impiegato obbediscono meglio a ordini amichevoli che  a quelli che non lo sono S/N
  3. Il rapporto e le comunicazioni personali devono ridursi al minimo da parte del leader. Il leader deve mantenere al minimo i contatti e le comunicazione personali con i subordinati S/N
  4. Un leader deve far sentire sempre al suo personale che è lui che comanda S/N
  5. Un leader deve convocare riunioni per risolvere disaccordi su problemi importanti S/N
  6. Un leader non può coinvolgersi nella soluzione delle differenze di opinioni tra i subordinati S/N
  7. Punire la disobbedienza ai regolamenti è la maniera più efficiente per mantere la disciplina S/N
  8. È conveniente spiegare il perché degli obiettivi e politiche della azienda S/N
  9. Quando un impiegato non è d’accordo con la soluzione che viene fornita dal suo superiore, la cosa migliore è chiedere all’impiegato che suggerisca una alternativa migliore e attenersi a essa S/N
  10. Quando bisogna stabilire obiettivi, è consigliato che il comando lo faccia solo il leader S/N
  11. Un leader deve mantenere al suo personale informato su qualsiasi decisione gli coinvolga o affette S/N
  12. Il leader deve stabilire i obiettivi, e saranno i subordinati che si spartiranno i compiti e determineranno la maniera di portarli a termini S/N
  13. Lei considera che ottobre è il miglior mese per fare certe riparazioni. La maggioranza dei lavoratori preferisce novembre. Lei sceglie che verranno fatti ad ottobre S/N
  14. Lei considera che ottobre è il miglior mese per fare riparazioni all’ufficio. Un impiegato la informa che la maggioranza preferisce Novembre. La maggior soluzione è sommettere la questione a votazione  S/N
  15. Tramite comunicazioni giornaliere di routine, il leader deve motivare gli impiegati a che si mettano in contatto con Lui S/N
  16. Nel gruppo rare volte si trovano soluzioni satisfattori ai problemi S/N
  17. Se due subordinati sono in contrasto sul modo di eseguire un compito, la cosa migliore che può fare il leader è chiamare ai due subordinati nel suo ufficio e cercare una soluzione tutte e tre S/N
  18. Gli impiegati che dimostrano essere competenti non devono essere supervisionati S/N
  19. Quando si discutono situazioni importanti, il supervisore non deve permettere che il subordinato che manifeste le sue differenze di opinione, tranne che in privato S/N
  20. Un leader deve supervisionare i compiti da vicino, per avere l’opportunità di stabilire contatti e direzione personale S/N
  21. Se due subordinati sono in contrasto sul modo di eseguire un compito, il leader deve chiedere che si riuniscano da soli per risolvere le sue differenze e di venire informato del risultato S/N
  22. Un buon leader è colui che può licenziare un impiegato facilmente anche se ritiene l’impiegato necessario S/N
  23. La cosa migliore che può fare un supervisore all’assegnare un lavoro è sollecitare all’impiegato che l’aiuti a preparare gli obiettivi S/N
  24. Un leader non deve preoccuparsi per le differenze di opinione che abbia con il suo personale. Si basa sul buon giudizio degli impiegati S/N
  25. Un impiegato deve in primis lealtà al suo leader S/N
  26. Quando un impiegato critica il suo leader, la cosa migliore è discutere queste differenze in maniera  esaustiva S/N
  27. Il supervisore li basta ottenere dati di ogni impiegato sotto la sua supervision per comparare i risultati e identificare facilmente le deficienze S/N
  28. Quando si fissano obiettivi, un leader non deve confidare molto nelle raccomandazioni degli impiegati S/N
  29. Quando si tengono che fissare obiettivi, il supervisore deve fissarli preferibilmente tramite un’ampia discussione con gli impiegati sotto il suo comando S/N
  30. Sono i subordinati stesi che devono procurarsi l’informazione adeguata per il suo autocontrollo
  31. Non conviene promuovere riunioni di piccoli gruppi con il personale. È meglio realizzare assemblee per comunicare le decisioni importanti S/N
  32. Per risolvere i problemi di lavoro sono preferibili gruppi di lavoro piccoli, coordinati per il leader nelle riunioni S/N
  33. Il buon leader si preoccupa solo dei risultati, senza intromettersi mai a esaminare i metodi e le procedure che applicano il personale S/N

Come svegliare la tua leadership?

Con questo articolo vi fornirò gli strumenti, svegliare la tua leadership, comincerai sin da subito, se seguirai questi semplici passi per migliorare te steso.

Una delle sfide più grande che un leader deve affrontare per svegliare la tua leadership e con se steso, questa grande sfida si chiama autovalutazione.

L’autovalutazione è uno strumento usato per conoscere te steso, che ti aiuta a scoprire quello che c’è dentro di te, che talento hai e che potenziali puoi sviluppare.

Se vuoi arrivare lontano nella tua vita lavorativa così come in quella quotidiana, devi avere coscienza delle tue qualità e anche dei tuoi difetti. Devi imparare ad analizzare in quali situazioni sarai eccellente ed in quali cala la tua capacità.

L’autovalutazione fornisce degli strumenti semplici, pratici e applicabili immediatamente, che ci aiuteranno a sviluppare i nostri sensi, potenziare la nostra capacità di osservazione e percepire il mondo in modo più vigile, in questo modo è possibile spandere nuovi livelli di coscienza, individuale e collettiva che ci permetterà di scoprire chi siamo e dove andiamo.

Come evitare che il Self-Empowerment ti distrugga

Ho letto che il Self-Empowerment si bassa sul sanare noi stessi per arricchire il rapporto con gli altri.

Starai pensando…, ma Fede, ma cosa vuoi, cosa vuol dire con sanare noi stessi.

Vediamo se riesco ad spiegarmi meglio, il self-empowerment è un modo di auto ripararsi concentrandosi unicamente su quel che possiamo controllare, ovvero noi stessi.

Ma per evitare che questa nuova moda ti distrugga non serve che ti trovi una “vera guida spirituale”, devi sono iniziare con piccoli passi mirati, uno dopo l’altro, niente complicazioni.

Non devi cambiare tutto subito ne sentirti perso se hai tanto da cambiare.

Il tutto lo si può fare migliorando la propria condizione vitale, imparando a conoscersi meglio sia nel corpo che nella mente.

Se ancora non sei svenuto o cambiato canale provo ad andare avanti.

Questo sistema ha conseguenze anche sul aspetto relazionale e organizzativo in genere.

Di origine americana, sorta negli anni ’60, dove le minoranze erano critiche e volevano farsi sentire.

A me ha colpito che durante quei anni questa auto-riparazione è stata sostenuta da altre dottrine come:

  • la psicologia di collettività
  • la scienza medica e psicoterapia
  • la pedagogia degli adulti
  • fino all’apprendimento e alla istruzione.