Come svegliare la tua leadership?

Con questo articolo vi fornirò gli strumenti, svegliare la tua leadership, comincerai sin da subito, se seguirai questi semplici passi per migliorare te steso.

Una delle sfide più grande che un leader deve affrontare per svegliare la tua leadership e con se steso, questa grande sfida si chiama autovalutazione.

L’autovalutazione è uno strumento usato per conoscere te steso, che ti aiuta a scoprire quello che c’è dentro di te, che talento hai e che potenziali puoi sviluppare.

Se vuoi arrivare lontano nella tua vita lavorativa così come in quella quotidiana, devi avere coscienza delle tue qualità e anche dei tuoi difetti. Devi imparare ad analizzare in quali situazioni sarai eccellente ed in quali cala la tua capacità.

L’autovalutazione fornisce degli strumenti semplici, pratici e applicabili immediatamente, che ci aiuteranno a sviluppare i nostri sensi, potenziare la nostra capacità di osservazione e percepire il mondo in modo più vigile, in questo modo è possibile spandere nuovi livelli di coscienza, individuale e collettiva che ci permetterà di scoprire chi siamo e dove andiamo.

Come evitare che il Self-Empowerment ti distrugga

Ho letto che il Self-Empowerment si bassa sul sanare noi stessi per arricchire il rapporto con gli altri.

Starai pensando…, ma Fede, ma cosa vuoi, cosa vuol dire con sanare noi stessi.

Vediamo se riesco ad spiegarmi meglio, il self-empowerment è un modo di auto ripararsi concentrandosi unicamente su quel che possiamo controllare, ovvero noi stessi.

Ma per evitare che questa nuova moda ti distrugga non serve che ti trovi una “vera guida spirituale”, devi sono iniziare con piccoli passi mirati, uno dopo l’altro, niente complicazioni.

Non devi cambiare tutto subito ne sentirti perso se hai tanto da cambiare.

Il tutto lo si può fare migliorando la propria condizione vitale, imparando a conoscersi meglio sia nel corpo che nella mente.

Se ancora non sei svenuto o cambiato canale provo ad andare avanti.

Questo sistema ha conseguenze anche sul aspetto relazionale e organizzativo in genere.

Di origine americana, sorta negli anni ’60, dove le minoranze erano critiche e volevano farsi sentire.

A me ha colpito che durante quei anni questa auto-riparazione è stata sostenuta da altre dottrine come:

  • la psicologia di collettività
  • la scienza medica e psicoterapia
  • la pedagogia degli adulti
  • fino all’apprendimento e alla istruzione.

Hello, World!_

Sai, questo è il mio primo post, cercavo un titolo ad effetto e mi è venuto in mente questa frase super geek, l’avevi mai sentita?

Nell’università, nella lezione di Borland Pascal sembrava una gran figata, far stampare a video questa frase.

Durante anni ho tentato di imparare altri linguaggi di programmazione, dal c++, html, php e tanti altri, ripeto ho studiato non imparato.

È tutti loro per prima cosa ti insegnavano come scrivere “Hello World!” come primo risultato, come per farti credere che se avevi imparato questa cosa avresti conquistato il mondo.

Infatti, ho imparato che programmare non era per me.

Non avevo questo bisogno dei super poteri informatici, e la conquista del mondo un bit alla volta, non mi entusiasmava.

Mi sono dedicato alle persone, ho fatto del mio meglio in questi anni per capirle, per mettermi nei loro panni, ho conosciuto tanta gente bloccata nello stesso modo, e ho deciso che le avrei aiutato.

Sai, io da piccolo ero un solitario, penso perché non avevo una mia opinione sulle cose che mi capitavano, ma forse anche perché volevo imparare.

Era interessante se qualcuno mi diceva la soluzione di un indovinello piuttosto che mettermi li a trovarla per conto mio, forse non mi sentivo in grado di arrivarci da solo.

Studiavo e leggevo di tutto e di più, perché ero convinto che la soluzione agli indovinelli della vita era da qualche parte e mi bastava trovarla, impararla a memoria, ed era fatta.

Purtroppo, mi sono presto reso conto che non ce l’avrei mai fatta in questo modo.

Lo sforzo per imparare tutto di tutto era enorme, quindi ho capito che ci doveva essere un altro modo per risolvere gli indovinelli della vita, la domanda era quale?.

Uno degli indovinelli della mia vita era come avrei fatto per andarmene via da casa mia, in particolare, cercavo di rispondere a queste domande:

  • Come mi sarei mantenuto?
  • dove sarei andato?
  • come avrei pagato questo cambiamento?
  • quanto costava mettersi in proprio?
  • se potevo farcela da solo o se avevo bisogno d’aiuto?

Queste domande sono diventate i miei indovinelli.

I miei indovinelli sono sempre stati li, pronti a ricordarmi chi sono, uno che cercavo le risposte altrove.

Ti vorrei raccontare la mia vita, ma solo se prima me racconterai un po’ della tua.

La verità è che non ce un piano che funzioni per tutti, e probabilmente il piano che ci vendono i nostri genitori non funziona.

“Studia, vai all’università, trovati in lavoro e diventa qualcuno”

Questa è una grandissima cazzata, i tempi sono troppo diversi, non ti sembra che quando tenti di spiegare questa cosa ai tuoi ti guardano strano.

Non ti voglio annoiare con qualche riflessione, quindi per oggi chiudiamola qua.

Senti, ma… tu come fai?, preferisci imparare le risposte, ho ci mettete del tuo per risolvere i tuoi indovinelli?.